Terapia Occupazionale
Il MOVI è nato e cresciuto in tre stanze in un vecchio e romantico cortile nel centro della città di Milano, circondato da oleandri e muri screpolati. Il nome del centro è Il Vivaio, che spiega il nome “Modello Vivaio”. È cresciuto dall’incontro tra tre persone con tre differenti background e formazioni, ma con un comune interesse per lo straordinario potere delle emozioni, una forza misteriosa ed invisibile ma sempre presente nelle relazioni umane: Julie Cunningham, Carolina de Sena Gibertoni e Elisabeth de Verdière Crespi. È stato questo interesse intorno alle emozioni in terapia che le ha condotte alla questione fondamentale rispetto a come i terapisti occupazionali possano riconoscere, pensare e lavorare con i sentimenti dei loro pazienti e i propri, mantenendo il loro obiettivo di base di promuovere l'occupazione.
Il modello vivaio
L'Associazione Vivaio porta avanti il MOVI, l’unico modello nato in Italia. Il MOVI affonda le sue radici nella psicoanalisi. L’elemento centrale è il riconoscimento delle emozioni che il “fare” attiva e veicola in presenza di una relazione dinamica tra paziente, attività e terapista, dove ognuno dei protagonisti trasferisce qualcosa all’altro. È l’unico modello di terapia occupazionale che include la teorizzazione della presenza del terapista. Questa caratteristica dà al modello un forte orientamento relazionale. Le dinamiche della relazione tra terapista e paziente sono considerate, in questo modello, essenziali al processo di cambiamento.
"“Adesso capisco perché questo posto si chiama il Vivaio: è un posto dove si vive!”"
- Paziente AnonimoDomande Frequenti
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